Lunedì 31 ottobre 2022 – TRIO KANON
Lena Yokoyama – violino, Alessandro Copia – violoncello, Diego Maccagnola – pianoforte
La copertina di una rivista prestigiosa può significare molto, nella vita di un artista. Può giungere a conferma di un successo importante, salutarne il debutto o celebrarne la lunga carriera. Nel caso del Trio Kanon, la copertina di Amadeus ha rappresentato un sigillo, un riconoscimento della freschezza e della bravura con cui questi musicisti hanno saputo imporsi nel mondo della musica classica. E la violinista Lena Yokoyama, il violoncellista Alessandro Copia e il pianista Diego Maccagnola hanno dato ai lettori una prova del loro talento col CD allegato al magazine, prodotto dall’etichetta Movimento Classical, in cui suonano Beethoven: un compositore che è a loro particolarmente caro, e per il quale hanno ricevuto ottimi consensi nel corso di una tournée in Giappone con il suo Triplo Concerto.
La formazione, nata nel 2012 e da allora impegnata in una intensa attività artistica, ha ricevuto nel corso degli anni numerosi riconoscimenti. Nel 2018, ha collezionato primo premio, premio del pubblico e premio speciale “Cerutti-Bresso” per la migliore interpretazione di Brahms al Concorso Internazionale di Musica da Camera di Pinerolo e Torino Città Metropolitana. Oltre a quello realizzato per Amadeus, nel 2019 è stato pubblicato un cd prodotto e distribuito da Warner Italia interamente dedicato a Dvorak e Brahms.
Il Trio Kanon sarà ospite della 52a stagione degli Amici della Musica di Foggia, lunedì 31 ottobre, come di consueto al Teatro Comunale “Umberto Giordano”: il titolo del concerto è “Canti dall’est”.
L’esibizione si aprirà con il Trio Elegiaco n. 1 in sol minore di Sergej Rachmaninov: Lento lugubre e Marcia funebre sono i due momenti in cui si divide questa avvolgente composizione che fu composta quando l’autore aveva soltanto 19 anni ma, evidentemente, era già in possesso di quella eleganza stilistica che avrebbe poi segnato tutta la sua opera.
Si passa, poi, al Trio n.1 opera 8 di Shostakovich che si divide in Andante, Allegro, Moderato, Allegro. Fu composto nel 1923 e tradisce tutto il desiderio di innovazione, di rilettura e riscrittura delle regole che caratterizzò in quegli anni qualsiasi espressione artistica. Alcuni passaggi, quando i tre strumenti sembrano contrapporsi anziché dialogare, risultano di sconcertante modernità ancora adesso, a un secolo di distanza. Infine, degna conclusione con il Trio n.3 in fa minore opera 65 di Anton Dvorak. Già le prime note dell’Allegro ma non troppo con cui si apre portano all’orecchio dei musicofili una delle melodie più amate dell’Ottocento. Un incanto e un piacere che proseguono fino alla fine e restano intatti anche negli altri momenti: Allegretto grazioso, Poco adagio, e nel Finale: Allegro con brio.
Ingresso alle 19.30, inizio alle 20.00
I biglietti rimasti disponibili possono essere ritirati dalle 18.30 presso il Teatro.