COMUNICATO STAMPA
Giovedì 16 maggio 2024
Domenico Nordio – Violino e Federico Lovato – Pianoforte
Sta per concludersi la prima parte della 54a Stagione Concertistica organizzata dagli Amici della Musica di Foggia. Sarebbe prematuro fare un bilancio, visto che mancano ancora sette spettacoli al termine, ma basterebbero l’entusiasmo registrato dall’omaggio che Cecilia Herrera ha tributato con i suoi musicisti a Milva e Astor Piazzolla oppure gli applausi raccolti dal pianista Pietro De Maria, protagonisti degli ultimi due appuntamenti, per confortare il sodalizio culturale foggiano circa la bontà della sua offerta.
Varrà certamente lo stesso discorso per i due Maestri che saranno protagonisti del prossimo concerto di giovedì 16 maggio al Teatro “Umberto Giordano”: nell’affascinante e intramontabile dialogo tra pianoforte e violino, che ha nutrito un repertorio sconfinato, si esibiranno il violinista Domenico Nordio e il pianista Federico Lovato.
Domenico Nordio non ha bisogno di presentazioni, dal momento che parliamo di uno dei violinisti più celebri e apprezzati al mondo. Ha fatto vibrare le corde del suo violino alla Carnegie Hall di New York, alla Scala di Milano, al Barbican Center di Londra, e ha accompagnato formazioni orchestrali di prima grandezza come la London Symphony Orchestra o quella dell’Accademia di Santa Cecilia di Roma. L’artista è richiestissimo in tutto il mondo, e non c’è continente che non venga toccato dalle sue lunghe tournée.
E un musicista di questo livello necessita di avere al suo fianco un collega di uguale talento, come Federico Lovato. Colpisce, nel suo curriculum, l’assenza di barriere e la curiosità che gli ha permesso di spaziare da uno strumento all’altro: è sì diplomato col massimo dei voti e menzione speciale in pianoforte, ma anche in violoncello e concertismo. È sempre presente ai festival più prestigiosi e ai concorsi internazionali più ambiti. Ha del prodigioso che le agende di due professionisti della musica così impegnati riescano a incrociarsi: il concerto foggiano, dunque, è un’occasione imperdibile per godere della loro unione artistica.
Il programma di sala è diviso in tre parti, tutte connotate da un criterio di scelta molto raffinato. Si comincia con Ferruccio Busoni e la sua Seconda Sonata in Mi minore opera 36. Opera giovanile, non particolarmente amata dallo stesso compositore, ha invece un sapore tardo ottocentesco che le dona un’identità precisa. I più colti riconosceranno i richiami a Bach, al Romanticismo, a Brahms; tutti potranno godere della dolcezza, della levità con cui i tre movimenti si dipanano. Si prosegue con Schubert e la Sonata n. 2 in La minore opera 137 n. 2, confidenzialmente nota a violinisti e pianisti di tutto il mondo come la “Sonatina”. Qui siamo agli inizi dell’Ottocento, come data di composizione, e nello stile viennese che allora rappresentava il massimo in termini di eleganza stilistica. Per concludere, la Sonatina in Sol maggiore opera 100 di Dvorak. Un’andatura sostenuta, precisa, impeccabile fa da base a un discorso che vede i due strumenti andare di pari passo o superarsi, rincorrersi o rallentare.
Ingresso alle 20.00, inizio alle 20.30
I biglietti rimasti disponibili possono essere ritirati dalle 19.00 presso il Teatro