Venerdì 1 marzo 2024
La vedova allegra
Compagnia Italiana di Operette
Nel panorama artistico, “operetta” è una delle parole più evocative, e questo a dispetto di quel diminutivo così ossequioso nei confronti della musica colta, più elevata. Per fortuna, sin da subito, il pubblico ha premiato con un affetto sincero queste creazioni che fondono personaggi talvolta bizzarri, vicende degne di una soap opera, regni fantomatici e ambientazioni atemporali, e la garanzia di un lieto fine.
Il prossimo appuntamento della 54^ rassegna organizzata dagli Amici della Musica di Foggia vedrà ospiti, al Teatro Comunale “Umberto Giordano”, i componenti di una realtà che può fregiarsi del titolo di più antica istituzione italiana dell’operetta. La Compagnia Italiana di Operette, infatti, è stata fondata da Claudio Corucci nel 1953 (all’epoca si chiamava Compagnia Grandi Spettacoli): da allora, raccoglie successi in tutto il mondo, in particolar modo nel Sud America dove è così amata da dover raddoppiare ogni volta le date programmate per via della fragorosa risposta del pubblico argentino, brasiliano, ecuadoregno… Ancora oggi, il suo nome è garanzia di allestimenti sontuosi, con costumi, scenografie, numeri coreografici di innegabile fascino.
Il pubblico foggiano potrà applaudire questi autentici professionisti in quella che viene definita l’operetta per eccellenza: “La vedova allegra”, rappresentata con la regia di Flavio Trevisan e la direzione artistica di Maria Teresa Nania. Lacomposizione poggia il libretto di Victor Léon e Leo Stein sulle musiche del più amato compositore di questo genere, l’ungherese Franz Lehàr.
La storia è ambientata a Parigi, ma vede protagonista la vedova del banchiere di uno stato palesemente immaginario, il Pontevedro, che riecheggia per assonanza il Montenegro; l’ingente eredità ricevuta da Hanna Glavari farà ordire intrighi e sotterfugi perché non venga trasferita nelle casse di un altro Stato; baroni, consoli, visconti, un segretario improbabile avranno tutti un ruolo nell’organizzazione di un matrimonio combinato. Tra le scene più amate c’è sicuramente la festa in casa Glavari ispirata a quelle che si tenevano da Chez Maxim’s, con ballerine e fiumi di champagne. Dopo una serie di equivoci, ventagli smarriti, dubbi sull’onestà di una delle protagoniste e uno scambio di persona, la vicenda si concluderà felicemente per tutti: Hanna potrà sposare il conte Danilo, al quale la legava un antico amore.
L’operetta fu rappresentata a Vienna per la prima volta nel 1905, in Italia arrivò due anni dopo al Teatro Dal Verme di Milano. Dopo cinquecento repliche di enorme successo, Franz Lehàr volle venire in Italia per congratularsi personalmente con la compagnia che inscenava il suo lavoro così fedelmente e con così grande clamore: era un’Europa dolce e spensierata, ancora lontana dalla Grande Guerra e dai turbamenti del Novecento.
Ingresso alle 20.00, inizio alle 20.30
I biglietti rimasti disponibili possono essere ritirati dalle 19.00 presso il Teatro